Riconoscersi fratelli, come germoglio d’amore nell’unità – Umbria

La gioia che non trasmette il mondo, ma che Gesù ci dona, è quella che ha caratterizzato la 44^ Convocazione Nazionale Giubilare del Rinnovamento nello Spirito Santo, svoltasi domenica 29 maggio 2022 presso la sala Congressi dell’Istituto “Aldo Capitini” di Perugia, raccogliendo tutte le realtà della regione umbra. «Con l’unzione mandati dallo Spirito»: questa la chiamata ad essere carismatici, discepoli e missionari, mostrando al mondo la bellezza di quell’«uomo interiore» tanto caro a san Paolo che il Presidente nazionale, Salvatore Martinez, ha saputo ben descrivere. Tutto è iniziato in un clima di festa, una festa che non deve finire: la festa siamo noi, quali figli amati e convocati, chiamati a vivere questo tempo di gioia. Un tempo, questo, perfettamente inserito in un momento di grazia, grazie all’invocazione e all’azione dello Spirito Santo sperimentata durante il Roveto ardente. Questa giornata è stata la manifestazione tangibile che c’è ancora un popolo che loda il Signore, per nulla scontato al giorno d’oggi, e che questa condizione ci chiama a riconoscerci «popolo eletto», come ci ha ricordato il card. Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella sua relazione. Ciascuno di noi dunque, in quanto eletto, ha un’appartenenza divina che deve essere riconosciuta sia all’interno della comunità, sia all’esterno della stessa. La Convocazione è stata poi arricchita, nel pomeriggio, dal ringraziamento e dalle testimonianze. Per prima, quella di Tarcisio Mezzetti, personalità di spicco del Rinnovamento umbro e uno dei primi Coordinatori regionali; successivamente, quelle degli altri ex Coordinatori regionali dell’Umbria. È stato un momento davvero significativo, in cui è emersa la bellezza dei momenti vissuti da Coordinatori, con tutte le difficoltà e la consapevolezza di responsabilità. È emerso, inoltre, come l’unità permette al carisma di essere riconosciuto ed espresso e in che termini, conseguentemente, può essere messo a servizio dei fratelli. Fratelli che, è stato sottolineato, sono fondamentali, poiché quel germoglio d’amore posto all’interno di ciascuno non si annaffia, non si cura e, soprattutto, non si riconosce da solo: i fratelli stessi, infatti, sono importanti per reinserirsi nella corrente di grazia e condividere l’esperienza della comunità. Vivere tutto questo è stata vera occasione di lode colma di gioia, nella convinzione che tutto il Rinnovamento faceva festa insieme a noi. Gesù è il Signore! Alleluia!

Michele Marconi ed Elisa Paterna

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