Si è tenuto il 23 dicembre, presso la Sede di Via degli Olmi, il ritiro di Natale per i dipendenti e i volontari delle strutture lavorative del RnS.
Tempo di ritiro in preparazione del Santo Natale per i volontari e per i dipendenti della Sede nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. A guidare l’annuale incontro, don Michele Leone, consigliere spirituale nazionale del RnS, introdotto dal presidente Salvatore Martinez. Sono state parole pregne di amarezza e di sofferenza, quelle del Presidente, che hanno voluto sottolineare il grave momento di difficoltà che il nostro Movimento, come tantissime altre realtà, continua ad attraversare a causa della crisi generata dalla pandemia. Ma sono state anche parole piene di speranza e di fedeltà a un Dio che, da cristiani, sappiamo non tarderà a manifestare la Sua potenza e magnanimità.
Dopo il momento di preghiera comunitario animato da Martinez e l’invocazione allo Spirito Santo su don Michele, questi ha subito ricordato come la piccola e semplice cappellina di Via degli Olmi, a Roma, sia diventata il centro di incontro e di accoglienza per tutti i pellegrini che visiteranno la Sede in occasione dell’Anno giubilare.
Nella sua meditazione, una catechesi strutturale sul Verbo di Dio fattosi uomo, don Michele ha approfondito diversi aspetti della nascita di Cristo, partendo dal libretto di san Bonaventura, “Le cinque feste di Gesù Bambino”. In questo breve saggio, san Bonaventura (successore di san Francesco come ministro generale dell’Ordine) «racconta la storia della salvezza creando una profonda relazione tra la vita di Gesù e quella del suo fedele discepolo, invitando a “fare esperienza”, come attraverso uno specchio…, per avere qualche conforto spirituale».
In questo periodo di Natale, infatti, don Michele ha esortato a chiedere al Signore la capacità di saper riconoscere i propri peccati, proprio come “attraverso uno specchio”, per imparare a disprezzarli e a non persistere più nell’errore.
Ha poi riflettuto sull’inabitazione del Verbo di Dio in noi, ossia sull’auto partecipazione di Dio al singolo uomo, in cui Dio è simultaneamente donante e dono. Una riflessione minuziosa e appassionante, anche attraverso la citazione di grandi padri della Chiesa, come sant’Ireneo, il beato Isacco della Stella, la beata Itala Mela, san Massimo abate e san Francesco d’Assisi.
Con la nascita di Gesù – ha aggiunto don Michele, riprendendo alcuni passaggi del testo di Bonaventura – «gli angeli esultano, glorificano Dio e annunciano la pace. Traducendo in effettiva opera buona ciò che da tempo era concepito nello spirito, si ristabilisce la pace dell’uomo interiore». «Come per Gesù suo “cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4, 34), così per l’anima fedele partorire Gesù è generare opere buone. Anche in questo riconosciamo una tappa della vita carismatica e una saggia indicazione per la scelta del bene da compiere. Invocazione, discernimento e sottomissione esprimono il processo del parto che genera l’opera divina e ristabilisce la pace nell’uomo interiore».
Infine, il Consigliere spirituale nazionale ha esortato i presenti a celebrare nella propria vita il primato dell’azione divina che ci «chiede costantemente di tenere fisso lo sguardo sul volto di Dio e di rendere la preghiera l’ossigeno della propria vita».
Dopo il momento iniziale della meditazione, don Michele ha celebrato la Santa Messa animata da canti natalizi e conclusasi con il commovente bacio al piccolo Bambino Gesù nascente da parte di tutti i presenti.
di Daniela Di Domenico
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