Ringraziando L’Osservatore Romano per l’ospitalità, condividiamo l’intervista a Giuseppe Contaldo, Presidente nazionale del RnS, in vista della festività di Pentecoste 2023. A tema, il dinamismo che unisce tutti i Cenacoli, Gruppi e Comunità. «Fare esperienza oggi del Paraclito, soprattutto in questo nostro tempo – spiega Contaldo -, significa toccare una dimensione fortemente personale e intimistica dell’uomo, sia che lo si faccia all’interno delle comunità, che al di fuori di esse».
Di Giordano Contu
Il presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo parla del dinamismo che unisce gruppi e comunità «toccati nella propria carne dall’azione potente dell’amore di Dio»
Lo Spirito santo si posò sui discepoli il mattino di Pentecoste e li riempì di sé. Cominciarono così a parlare altre lingue. Perché Egli ci spinge verso gli altri, accende in noi il fuoco dell’amore, ci rende missionari del- la carità di Dio: «Questa per noi è un’esperienza fondante. Noi chiediamo allo Spiri- to di rimettere in moto nel cuore e nella vita dei credenti e della Chiesa questo dinamismo dello Spirito santo, con una manifestazione sua propria di carismi e parole, che caratterizza la vita di noi cristiani». Giuseppe Contaldo, presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo, spiega a «L’Osservatore Romano» che fare esperienza oggi del Paraclito, soprattutto in questo nostro tempo, significa toccare una dimensione fortemente personale e intimistica dell’uomo, sia che lo si faccia all’inter- no delle comunità che al di fuori di esse.
«Noi richiamiamo fortemente la dimensione pneumatologica dell’azione dello Spirito santo nella vita del credente. Le nostre comunità, gruppi e cenacoli — prosegue il presidente dell’associazione laicale cattolica — sono portatori di questa grande esperienza attraverso il raduno settimanale di preghiera. Adesso siamo nella novena che precede la domenica di Pentecoste e tutti i nostri fratelli vivono questo particolare dinamismo. Possiamo dire che si sentono toccati nella propria carne dall’azione potente dell’amore di Dio. Questo ci porta a dire che lo Spirito ancora oggi nella Chiesa continua la sua opera e la sua manifestazione: ad intra ma anche ad extra possiamo parlare di una rinnovata questione dello Spirito. Viviamo questa esperienza laddove c’è sofferenza: ospedali, carceri e periferie esistenziali, come le chiama Papa Francesco. È quindi possibile far vivere la dimensione dell’incontro del Cristo se è lo Spirito stesso che si mette in azione nei luoghi della vita che noi attraversiamo con la nostra esperienza carismatica», sottolinea.
Contaldo, 52 anni, originario di Pagani (Salerno), dirigente aziendale nel settore delle risorse umane, ha assunto la presidenza di Rinnovamento nello Spirito San- to nel marzo scorso, eletto dall’Assemblea nazionale riunitasi a Sacrofano. Gli abbia- mo chiesto quali sono le prospettive che animano la sua chiamata a questo incarico: «La mia prerogativa è quella di riportare il Rinnovamento nello Spirito Santo alle sue origini, ridestando quell’ardore iniziale che ha contraddistinto la vita delle nostre realtà in Italia. Significa anzitutto rifarci all’esperienza dello Spirito e far rivivere — attraverso una vita comunitaria fatta di in- contri settimanali, preghiera, approfondi- mento della parola di Dio e quindi formazione — le comunità parrocchiali nelle oltre
220 diocesi italiane dove siamo inseriti. Abbiamo chiesto, anche attraverso la mia nomina a presidente, di ridestare tale fervore anche nella vita comunitaria della Chiesa al fianco di parroci, vescovi e laddove lo Spirito ci suggerirà un’azione specifica guidata e sostenuta dalla programmazione e dall’ascolto della voce dello Spirito santo».
Il messaggio di Contaldo si inserisce in questo tempo significativo che la Chiesa sta vivendo, quello della sinodalità: «Noi vorremmo che queste due dimensioni, il ritorno alle origini e il porsi in ascolto, possa essere la voce che raduni la Chiesa per metterci in cammino insieme».
L’associazione laicale conta oggi oltre 1600 cenacoli e comunità diffusi in modo capillare su tutto il territorio nazionale, nonché vari gruppi all’estero. Chiediamo al presidente come Rinnovamento nello Spirito Santo vive questa novena di Pente- coste: «Tutti i gruppi trascorrono questo momento con una specificità significativa, partecipando non solo a quelle che sono le celebrazioni previste dalla liturgia negli ambienti delle comunità parrocchiali, ma proprio come un’esperienza fondante. In- fatti, questi gruppi avviano al proprio in- terno un “seminario di vita nuova” che per noi è l’esperienza centrale che ridesta l’azione dello Spirito santo nella vita del credente. Si tratta di un percorso di catechesi specificamente segnate dall’esperienza dell’amore di Dio, dal perdono, dalla riconciliazione, dalla salvezza, da Gesù Signore e Salvatore, fino a giungere all’esperienza dello Spirito. Come spiega anche il cardinale Raniero Cantalamessa, questa azione dello Spirito passa sempre attraverso l’effusione. Quindi c’è anche un’infusione. Si riceve lo Spirito per poi dare lo Spirito. Nella domenica di Pentecoste i gruppi vivranno la conclusione di questo percorso con una preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito santo, ridestando l’esperienza del sacramento battesimale della cresima».
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