L’incontro con il RnS cambia il modo di pregare di una coppia, che ha la grazia di vedere realizzati i miracoli dell’intercessione.
Sono sposato con Palmira da quarantasei anni. Ringraziamo il Signore per quello che ha fatto nella nostra vita: egli ha operato come coppia, portandoci a lui insieme. Durante un pellegrinaggio nel 1990 sentimmo che la preghiera in noi si stava lentamente spegnendo, nonostante il nostro servizio di volontari a Lourdes. Questo desiderio di preghiera cresceva e una sera mia moglie andò in parrocchia a pregare e mi raccontò: «Ho trovato un gruppo di persone che, con le mani alzate, cantavano, pregavano e lodavano il Signore con una gioia che non ho mai visto». Andai in seguito con lei; l’anno dopo ricevemmo la Preghiera di effusione, facendo esperienza di Gesù vivo. Poco tempo dopo, mia moglie lasciò il lavoro di sarta per accogliere un bimbo abbandonato dalla madre. Mattia, questo il suo nome, è rimasto con noi per tredici anni, e anche oggi che ne ha ventidue è sempre il benvenuto. Ma le meraviglie del Signore non erano finite! Nel 2001 il medico mi diagnosticò un adenocarcinoma all’intestino crasso. Seguirono esami, radioterapia, poi l’operazione. Durante l’intervento il chirurgo informò mia moglie che il fegato era cosparso di metastasi. «A suo marito resta un anno di vita» il suo pronostico. Iniziai il ciclo di chemioterapia, come palliativo, perché mitigava il male senza guarirlo. Ma nel RnS non abbiamo forse incontrato Gesù vivo, sperimentato la potenza dello Spirito Santo, incontrato i fratelli che intercedono? Sì. E consapevoli di ciò ci siamo “buttati” nel cuore trafitto di Gesù. Al gruppo i fratelli pregavano per me, altri gruppi si univano nella preghiera di intercessione, ho ricevuto l’unzione degli infermi. Finché un giorno, tre mesi dopo l’intervento, il responsabile del gruppo mi disse: «Gesù ti ha guarito!». Il cuore mi balzò in gola. Due giorni, dopo l’oncologa mi telefonò dicendomi che le metastasi al fegato erano scomparse! Il mio grazie al Signore e quello di mia moglie per quanto lui ha fatto per noi sarà sempre piccolo, inadeguato, ma vuole portare con sé un grande desiderio di amarlo sempre di più per tutti i giorni della nostra vita.
Battista e Palmira
0 commenti