Associazione Terapisti Cattolici: dal 27 al 29 settembre 2024, a Perugia, il convegno “ATC. Un cuore che batte”.

Nella giornata di sabato sarà relatore Giuseppe Contaldo, Presidente nazionale del RnS

“ATC. Un cuore che batte”: questo il titolo del convegno promosso dalla Associazione Terapisti Cattolici da venerdì 27 a domenica 29 settembre 2024 a Perugia, presso la Casa del Sacro Cuore in località Montebello. 

La tre giorni – aperta a tutti e non riservata solo ai membri di ATC – sarà ispirata dal versetto “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez 36,26) e inizierà con la Celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Ivan Maffeis, Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve. Il programma sarà scandito dalle relazioni, dai momenti di preghiera e di condivisione, dalle Sante Messe e dal Roveto ardente. Oltre a Tiziana Marusso, vice Presidente nazionale di ATC, suor Roberta Vinerba, membro di ATC, Dario Sacchini, membro di ATC e docente di Bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore,  eMoreno e Viviana, membri di ATC, relatore sarà Giuseppe Contaldo, Presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. 

«È un “cuore che batte” – afferma Francesco Bungaro, Presidente di ATC – nonostante le difficoltà, gli imprevisti e le tante piccole e grandi sofferenze personali degli associati. Un “cuore che batte”, con qualche piccolo infarto ma consacrato al Sacro Cuore di Gesù, che vuole seguire la luce del Maestro che illumina il cammino e vuole abbandonare la tristezza delle prove per seguirlo nella gioia, quella gioia non effimera che scaturisce dalla Sua presenza come ci ha ricordato Papa Francesco: “C’è un annuncio di letizia. Lieto annuncio: non si può parlare di Gesù senza gioia, perché la fede è una stupenda storia d’amore da condividere. Testimoniare Gesù, fare qualcosa per gli altri nel suo nome, è dire tra le righe della vita di aver ricevuto un dono così bello che nessuna parola basta a esprimerlo”. E di questo dono non possiamo che ringraziare e benedire il Signore Gesù».

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