Ringraziamo il Cardinale Bassetti per la sua stimolante, ferma e acuta prolusione. Nel riproporre la lezione della Pentecoste, come ermeneutica spirituale e comunitaria, il Presidente della CEI indica l’urgenza di un supplemento di passione e impegno, un nuovo amore capace di generare novità nel disagio, libertà nella paura, comunione nelle solitudini, concretezza pastorale in una stagione segnata dalla crisi dei grandi ideali.
Viene proposto un importante esercizio di “realismo cristiano”, un incoraggiamento rivolto ai Pastori e alle comunità a riposizionarsi profeticamente come avanguardia di speranza costruttrice dinanzi alle povertà conclamate, alle ingiustizie emergenti, allo svilimento della vita umana e familiare. Un invito ad assumere il ruolo che la storia ha sempre assegnato ai cristiani nei frangenti più drammatici, oggi alla “ripresa” della vita comune nello scemare della virulenza pandemica.
Il Presidente della CEI, nel duplice registro del passato Conciliare e del futuro Sinodale della Chiesa che è in Italia, ripropone due preziosi capisaldi su cui fondare il cammino che ci sta dinanzi: il “noi” e il “popolo di Dio”. Sono realtà che solo alla luce dello Spirito e nello spirito della Pentecoste è possibile comprendere, attualizzare e attuare con nuovi e più attenti esiti alle grandi emergenze correnti, le grandi sfide odierne, che solo “dal basso” e mediante la collaborazione di tutti potranno trovare adeguate soluzioni.
La “riconciliazione” e la “accoglienza” sono le due parole chiave della ripresa richieste dal Cardinale Bassetti. Facciamo nostro questo appello e, a partire dall’esperienza dei nostri Gruppi e Comunità, riaffermiamo la nostra gioiosa e pronta disponibilità a rimanere nella comunione di servizio.
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