Sotto la custodia della Madonna e della sua «luce celeste», sul far della sera (con cielo che minacciava pioggia e che ha invece “benedetto” tutti i presenti), nel giardino della Sede nazionale di Roma. Così il Rinnovamento nello Spirito Santo ha ufficialmente inaugurato la 44^ Convocazione Nazionale nell’Anno del Giubileo d’Oro, pensata in stile sinodale e, dunque, declinata su base regionale con il coinvolgimento, in Italia, Germania e Svizzera, di ben 34 luoghi. Dunque, in una ideale prosecuzione con la Convocazione dello scorso anno svoltasi nella medesima location, nel primo giorno di Novena di Pentecoste con la Veglia mariana intolata “Con Maria, nel Cenacolo, per una nuova effusione dello Spirito” (clicca qui per scaricare il libretto della preghiera: xxxx), il RnS tutto si è affidato alla “Vergine dalle mani alzate”. A presiedere il gesto, tramesso in diretta streaming, è stato il card. Angelo Comastri, Arciprete emerito della Basilica di San Pietro e già Vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano, da sempre vicino al cammino del Rinnovamento. Fu proprio Comastri, tra l’altro, di fronte all’effige della Madonna (che san Giovanni Paolo II volle affidare al Movimento) posizionata nel parco della Sede, a guidare lo scorso anno l’esortazione spirituale e il Roveto ardente di guarigione e consolazione.
Con cuore umile, sull’esempio di Maria
«Oggi ha inizio la Novena di Pentecoste. Anche noi, come gli Apostoli, siamo nel Cenacolo. Questo giardino fiorito è come un Cenacolo a “cielo aperto”: qui, stasera, vogliamo far risuonare l’invocazione dello Spirito Santo per Mariam; qui vogliamo invocare e ricevere una nuova effusione dello Spirito, che sia fonte di nuove benedizioni per la Chiesa, per il nostro mondo angustiato da prove e da sofferenze, per tutto il Rinnovamento nello Spirito nel suo Giubileo d’Oro e alla Vigilia della 44^ Convocazione Nazionale diffusa nelle Regioni», ha esordito il Cardinale nella sua esortazione iniziale, dopo la processione introitale guidata da don Michele Leone, Consigliere Spirituale nazionale del RnS, e il rito di introduzione, nel parco di via degli Olmi, “colorato” dai toni della primavera. Quindi, l’omaggio alla Vergine, con il sottofondo musicale del “Salve Regina”. «Non è la Chiesa che ha inventato Maria, ma Dio che l’ha voluta. Come è nato il suo “sì”? Nell’umiltà, e il Vangelo ne offre diversi “indizi”, a partire dalla scelta di un luogo come Nazareth. È un “sì” sbocciato nel respiro quotidiano del cuore del Padre, che anche ora cerca persone umili: domandiamoci, allora, se anche il nostro cuore è sintonizzato con Lui. Credetemi, c’è tanto bisogno di umiltà nel tempo di oggi: pensiamo a quante situazioni, quanti conflitti, quante tensioni, anche nelle nostre comunità e famiglie, potrebbero risolversi con un semplice atto di umiltà», ha ricordato il porporato nella predicazione, citando Madre Teresa di Calcutta e invocando lo Spirito affinché «abbatta il muro del nostro orgoglio e ci faccia sintonizzare il nostro cuore con quello di Gesù». Dopo la preghiera del card. Angelo Comastri, si è compiuto il “Rito della luce”, incentrato sullo Spirito Santo e le quattro virtù cardinali secondo un medesimo format animato dal Comitato Nazionale di Servizio, con l’intercessione della Beata Elena Guerra, «apostola dello Spirito Santo» come fu definita da san Giovanni XXIII. Come gesto, l’accensione di una lampada del Giubileo dal cero pasquale, con cui è stata accesa la “M” di Maria. Di seguito, l’Atto di affidamento (clicca qui) e la preghiera d’intercessione spontanea da parte del porporato e del CNS. La Veglia si è conclusa con l’esortazione finale e il ringraziamento da parte di Salvatore Martinez, Presidente nazionale del RnS. «Siamo carismatici perchè siamo mariani, e siamo mariani perchè siamo cristiani. Questo vento che stasera ci ha accompagnato ci rammenta che è sempre lo Spirito che ci sorprende, come avvenne nel Cenacolo di Pentecoste», ha affermato, dando appuntamento, in presenza e in collegamento, alla “Festa dell’Appartenenza nel Giubileo d’Oro del Rinnovamento” (clicca qui) e alla giornata conclusiva della Convocazione, che quest’anno coincide con la domenica dell’Ascensione e la 56^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. Una coincidenza casuale, ma che trova piena “ispirazione” nel messaggio di Papa Francesco, in cui si pone in luce che «nella consapevolezza di partecipare a una comunione che ci precede e ci include, possiamo riscoprire una Chiesa sinfonica, nella quale ognuno e in grado di cantare con la propria voce, accogliendo come dono quelle degli altri, per manifestare l’armonia dell’insieme che lo Spirito Santo compone».
0 commenti