Di Luciana Leone, Daniela Di Domenico
Una Convocazione pasquale
Si apre la prima Giornata della 45ª Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, alla presenza di oltre 6000 persone venute da tutta Italia, dopo ben quattro anni di sospensione, per quanto cadenzati da incontri online, in presenza parziale, in una organizzazione diffusa e non centralizzata. Una Convocazione di passaggio, che vede l’alternanza tra il Presidente, il Coordinatore, il Direttore e il Comitato nazionale uscenti e gli entranti, eletti a marzo 2023.
Il tema della Convocazione nazionale è «Vogliamo vedere Gesù, (Gv 12, 21), è Lui che passa beneficando e risanando» (At 10, 38). Il segno di apertura parte da un video che ripercorre i grandi mali, le ferite, le ingiustizie, che affliggono l’umanità, mentre personaggi bendati, fasciati, a lutto, sembrano brancolare nel buio. Giunge la luce di Gesù e ogni benda cade, ogni ferita si risana, ogni prigione si spalanca.
Dopo la solenne Intronizzazione della Parola, il Comitato nazionale uscente anima una preghiera pasquale, in cui campeggia l’annuncio della Risurrezione di Gesù!
Al termine della preghiera, dopo il consueto Atto di affidamento a Maria, il Presidente nazionale uscente Salvatore Martinez saluta l’assemblea con queste parole: «È una Convocazione pasquale e mai come adesso, dopo quattro anni di attesa, il RnS risorge alla Convocazione di Rimini! Lo Spirito Santo ci ha dato la grazia di continuare a vederlo; non solo non ci siamo persi di vista ma non abbiamo permesso che lo Spirito Santo ci perdesse di vista. Il desiderio di venire e vedere Gesù era grandissimo, dunque grazie! […]. Pasqua indica passaggio – prosegue – e il RnS è entrato in un grande e lungo passaggio nel rinnovo dei ruoli pastorali che è partito da Roma, che ci accompagnerà per mesi e attraverserà tutte le regioni, le diocesi e, finalmente, i Cenacoli, Gruppi e Comunità». Martinez saluta i 130 sacerdoti presenti e poi, con gioia, i 400 bambini e ragazzi presenti ai Meeting loro dedicati, esultando: «C’è futuro, alleluia!». Prima di dare avvio ai lavori e introdurre il primo ospite, Salvatore ricorda la necessità di scambiarsi il bacio fraterno, dicendo: «Il mio bacio d’amore fraterno voglio darlo al mio successore, Giuseppe».
Il nuovo Presidente nazionale, Giuseppe Contaldo, porge il suo benvenuto: «Bentornati a casa, questa casa che da 25 anni ci accoglie. Siamo qui per dare gloria a Dio; Salvatore chiedeva chi è qui per la prima volta, e io dicevo a me stesso con gioia che non sono qui per la prima volta, ci sono da ben 39 anni. Salvatore, ricordando sant’Alfonso de’ Liguori a me molto caro, sottolineava quanto sia costata questa Convocazione ed è vero; se anche fosse per una sola persona, ne sarà valsa la pena. Una Convocazione – prosegue – che vivremo nel segno della continuità: non una presidenza uscente e una entrante, non un comitato uscente e uno entrante, ma “un solo corpo, un solo cuore”! Questa Convocazione è stata preparata dal Consiglio nazionale uscente e io ero lì, e sono ancora lì, come Coordinatore regionale. Mi è consegnata un’eredità meravigliosa, e chiedo a Salvatore di condurre insieme questa Convocazione. Ti chiedo, in nome del nuovo Comitato, facciamo insieme, aiutateci».
Primo ospite del pomeriggio è Pino Scafuro, moderatore di Charis International, già presente allo storico incontro del RnS con Papa Francesco, nel 2014, allo Stadio Olimpico, il quale, portando il saluto a nome dell’organismo da lui rappresentato, esordisce così: «Voglio raccomandare a tutti e a quanti vengono per la prima volta di approfittare di questo incontro, aprire il cuore perché il Signore vuole scrivere dove sa scrivere, cioè nel cuore». Dopo avere ringraziato Salvatore Martinez e Mario Landi (Coordinatore nazionale uscente) per il loro servizio offerto e Giuseppe Contaldo e Rosario Sollazzo (Coordinatore nazionale entrante) e offerto loro un piccolo regalo, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di passare dal sogno, dalla profezia, all’azione concreta: «I sogni di Dio servono a svegliarci, come è accaduto a Giuseppe (Mc 2, 13-14) che obbedisce all’angelo che gli appare in sogno e prende con sé Maria e il Bambino. Il mondo e la Chiesa – conclude – hanno bisogno che noi ci svegliamo. Infine, Pino Scafuro invita l’assemblea a partecipare, il prossimo novembre, all’incontro con Papa Francesco, che si terrà presso l’Aula Paolo VI in Vaticano, con predicatori come padre Raniero Cantalamessa, Michelle Moran, e altri ancora.
Successivamente, dopo aver invocato lo Spirito Santo su di lui, Mario Landi, coordinatore nazionale uscente, interviene sul tema: “Camminate secondo lo Spirito” (Gal 5, 16).
Nella sua relazione, che ha aperto ufficialmente i lavori della Convocazione, Mario Landi dà conto del cammino che ci ha condotti fin qui oggi, e propone una consegna ai nuovi responsabili. Continuità e novità non sono in contraddizione, afferma, poiché entrambe sono necessarie: lo Spirito infatti ci invita ancora e sempre a camminare, anzi a correre! Mario Landi invita così i fedeli a pensare alla “disciplina sportiva della staffetta”: senza interrompere la corsa, chi lascia si predispone a consegnare il testimone, mentre chi lo accetta inizia in anticipo a correre, per affiancare il compagno di squadra; gli occhi fissi in avanti, alla pista, e la mano volta indietro a ricevere il testimone. Perché il Rinnovamento esiste per evangelizzare, per servire in un dinamismo di uscita, come ci ha chiesto anche Papa Francesco.
La prima giornata volge al termine, infine, con la Concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Nicolò Anselmi, vescovo neoeletto di Rimini, e alcune testimonianze di gratitudine e profonda fede in Dio. Il Vescovo Anselmi ci ha fatto dono di un’omelia semplice e dirompente. Ha sottolineato la pericolosità del diavolo che spesso non agisce facendoci fare azioni malvage ma riempiendo eccessivamente il nostro tempo di impegni, fino a non lasciarci spazio per la preghiera e per Dio. Il vescovo ha quindi esortato il popolo del RnS a essere guardiani del proprio cuore perché la velocità efficientista del nostro tempo non ci allontani dalla relazione con il Signore. Gesù è guardiano della nostra vita, anche quando il forte vento ci spaventa: è Lui a venirci incontro camminando sulle acque agitate. Riprendendo il Vangelo del giorno (Gv 6, 16-21) ha rinnovato così le parole di Gesù che non abbandona mai i suoi discepoli, soprattutto nei momenti più oscuri: «”Sono io, non abbiate paura!”. Il Signore, lo Spirito Santo chiamerà a cose nuove. In questi giorni magari sentiremo nuove chiamate, sentiremo qualcosa di nuovo. Non abbiate paura. Prendiamo Gesù sulla nostra barca e subito la barca toccherà la riva dove siamo diretti». Don Michele Leone, consigliere spirituale nazionale, ha poi rivolto un saluto e un ringraziamento al Vescovo di Rimini: «Ho la gioia di esprimere la gratitudine del Comitato uscente e “regnante”. Due i punti salienti che il consigliere spirituale ha sottolineato: “il primato dell’ascolto della Parola e la preghiera del cuore”. Poi ha ricordato l’importanza a “non mollare mai”, proprio come i discepoli sulla barca, perché Gesù è sempre con noi. Infine, ha ringraziato il Vescovo per l’elogio indirizzato alla Corale e alla Produzione musicale del RnS e ha donato a mons. Anselmi l’icona della Madonna con il Bambino Gesù, segno del lavoro, della speranza e della fede dei detenuti del Fondo Sturzo che l’hanno realizzata.
A testimoniare la potenza dello Spirito nella sua vita, Lucia, coordinatrice del gruppo “San Michele Arcangelo” di Perdasdefogu, diocesi di Lanusei. Ha incontrato il RnS nel 1992 alla Convocazione nazionale. «Rimasi subito colpita dai canti, dai volti gioiosi dei partecipanti, dall’amore che si respirava. Fu amore a prima vista», ha raccontato. I fratelli della diocesi hanno così esortato Lucia e sua sorella a impegnarsi per far nascere anche nella loro realtà un gruppo di preghiera del RnS. A causa di alcune difficoltà, Lucia inizia a scoraggiarsi: «Mi trovavo nelle condizioni di un innamorato respinto che decide di mettere fine a un “amore impossibile”». Quella del 2003 doveva essere l’ultima Convocazione regionale. Ma «fu una giornata meravigliosa… Mentre Salvatore Martinez annunciava guarigioni io mi guardavo intorno e in cuor mio dicevo addio a tutto questo». Poi le parole del Presidente nazionale uscente la colpiscono: «Mi rivolgo a quel piccolo gruppo di persone che viene da un piccolo paesino di collina al centro della Sardegna…». Lucia si rende conto che sta parlando proprio della sua realtà. «Chiedo proprio a voi di non abbandonarmi… Mi rivolgo a te, ti chiedo di non abbandonarmi, voglio prendere possesso della tua parrocchia, voglio mettere la “Corona del Rinnovamento” sulla tua parrocchia». Lucia, sentendo quelle parole, scoppia in lacrime, si sente colpevole di non aver avuto abbastanza fede e promette di non abbandonarlo. Così riprende a partecipare alle Convocazioni e a pregare il Rosario. Dal 2017 tutto cambia: nasce il gruppo e che oggi è in cammino e in espansione.
Poi è stata la volta della testimonianza di due sorelle, Valentina e Alessandra, della comunità “Emmaus” di Teramo. Il Rinnovamento è sempre stato la loro famiglia, grazie alla fede incrollabile della loro mamma Carla. Ma solo a dicembre scorso, in occasione della 46ª Conferenza animatori, hanno avuto la grazia di poter partecipare, nonostante le pessime condizioni di salute di Carla, a un evento nazionale tutte e tre insieme. Nel tragitto del ritorno suonano forte dentro di loro le parole “Mi ami tu?” (Gv 21, 16). «Il Signore – raccontano -, senza che ce ne rendessimo conto, stava infondendo nei nostri cuori la forza necessaria per affrontare ciò che di lì a poco avrebbe radicalmente cambiato le nostre vite».
Pochi giorni dopo, infatti, le condizioni della loro mamma si aggravano e, dopo il ricovero in ospedale, la diagnosi: tumore cerebrale. Si decide di intervenire: «Non avevamo dubbi sul fatto che il Signore non avesse mai smesso di prendersi cura della nostra famiglia – hanno continuato le due sorelle – e di certo non ci avrebbe abbandonato in quel momento».
L’intervento è andato bene e la mamma, non appena è stata di nuovo in grado di parlare, «ha raccontato di come, poco prima di entrare in sala operatoria, avesse sentito nitidamente la mano di Gesù sorreggerle il viso… Non c’è stato un giorno in cui non abbia ripetuto la sua più grande certezza: “Gesù è il Signore!”».
Per Carla, il dispiacere più grande, a causa di una paresi, è l’impossibilità di ricevere la comunione ma, dopo tre mesi, riesce a ricevere questo sacramento. «Il giorno dopo – hanno raccontato -, quando siamo tornate in ospedale, abbiamo trovato mamma che dormiva e non reagiva ad alcun impulso. A causa di un’infezione rapidamente degenerata, infatti, il suo corpo aveva iniziato a cedere. Nei tre giorni successivi, più di prima, abbiamo invocato il nome del Signore in comunione con i fratelli della nostra comunità e con quelli di moltissimi gruppi e comunità di tutta Italia…». Dopo l’adorazione, che si è conclusa a mezzanotte circa, il respiro della loro mamma inizia ad affievolirsi e, poco dopo, torna tra le braccia di Dio Padre.
«Il dolore è stato ed è tutt’ora forte, ma più forte è la grazia: abbiamo potuto sperimentare la vicinanza di un Dio vero e presente nella prova, che porta sulle sue spalle una croce che noi non avremmo, nella nostra umanità, la forza di portare. Davanti a un amore così grande non possiamo fare altro che, come nostra madre prima di noi, essere docili e dire il nostro “sì”». Lo faranno, come promessa alla loro mamma, alla prossima GMG in Portogallo.
Con le comunicazioni del direttore nazionale uscente, Amabile Guzzo, si è conclusa la prima giornata di questa 45ª Convocazione nazionale.
Luciana Leone, Daniela Di Domenico
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