Abbiamo sperato che fosse la preghiera a illuminare le menti e i cuori dei governanti e non il fuoco delle armi che, dall’alba di oggi, ottenebra di morte il cielo d’Ucraina.
Siamo addolorati per la gente di Ucraina e di Russia a cui viene imposta una tragica sofferenza, che avrà risvolti umanitari drammatici.
Impotenti dinanzi all’ennesimo, evitabile conflitto, leviamo al Cielo le nostre mani, intercedendo con forza, perché il Signore della vita conceda la pace che tutti auspicano.
Facciamo nostro l’Appello di Papa Francesco, aderendo con grande convinzione alla giornata di digiuno e di preghiera indetta per mercoledì delle Ceneri, 2 marzo p.v.
Il RnS, sin d’ora, chiama a raccolta tutti i Cenacoli, Gruppi e Comunità, perché s’innalzi “un muro di fuoco” di preghiere e di offerte al Signore.
Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente, in tutto il mondo, sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale.
E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto la comunità degli italo-albanesi di Roma, la Lega nazionale dilettanti calcio a cinque, i fedeli di Castellabate.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria liturgica di San Policarpo, discepolo degli Apostoli e Vescovo di Smirne. La sua fedeltà a Cristo, fino al martirio, susciti in ciascuno il desiderio di seguire il divino Maestro cooperando generosamente alla sua opera di riconciliazione e di pace.
A tutti, la mia benedizione!
Papa Francesco
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