La 44^ Convocazione Nazionale Giubilare dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo quest’anno ci ha visti impegnati in modo diverso dal solito. Dopo due anni di isolamento forzato e di incontri da remoto, finalmente abbiamo potuto assaporare di nuovo il gusto della comunità. Nelle Marche, da Loreto, all’intronizzazione della Parola sulle note di Shemà Israel, si è levato un forte grido: è lo Shemà del popolo salvato, del popolo redento, del popolo che riconosce che Gesù è il Signore, non ce ne è un altro, noi siamo il suo popolo ed egli è il nostro Dio. Un Giubileo che è iniziato con Maria, col solenne atto di Affidamento alla Vergine Madre nostra, ed è proseguito con l’espressione comunitaria di una rinnovata adesione a Gesù e al Rinnovamento, ciascuno nella propria realtà. Il culmine lo abbiamo sperimentato poi nel Roveto ardente con l’esposizione del Santissimo, quindi nella festa giubilare e nelle testimonianze condivise. Tre giorni intensi, in cui abbiamo realmente visto il Signore. Si sono alternati momenti di dirette streaming a momenti comunitari locali vissuti in presenza, fino al giubilo dello Spirito nella giornata conclusiva, sempre su base regionale. Come non essere grati? è il Giubileo del ringraziamento. Come risponderemo al Signore? Come risponderemo alla grazia ricevuta? Con la santità? No, con la lode! Siamo la vigna amata, curata, prediletta dal Signore. Lo Spirito Santo travalica le nostre incapacità. Le meraviglie del Signore non sono finite. è anche tempo di testimonianza, che rende la festa e l’esultanza ancora più credibili: Dio è con noi, Dio è qui, Dio è presente nella storia feriale di ciascuno e di tutti, Dio è fedele. In particolare, i nostri giovani scatenati ci hanno coinvolto con la versione rock di «Le mie mani son piene» e di «Se il diavolo è arrabbiato», trascinando tutta l’assemblea in danze festose. Padre Marcello Montanari ci ha poi ricordato che i carismi esistono nella misura in cui esiste la carità nel cuore di coloro che ricevono lo Spirito Santo. Nella Santa Messa conclusiva, mons. Gianpiero Palmieri, Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno, ha infine tuonato con le parole: «Vogliamo l’eutanasia del male e la salvezza del cuore dell’uomo!». Grazie, allora, per questa storia d’amore!
Antonella Fornaro
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