La testimonianza di una conversione, di un cambiamento radicale che ha risanato la vita di più persone.
Ho 41 anni, sono sposato e papà di 3 figli. Non sempre le lacrime hanno un sapore amaro, a volte possono esprimere amore verso Dio e la vita. Tutto comincia intorno ai 6 anni. Mio padre era un uomo molto violento, con tutto e tutti. Violenza. Sempre violenza. Volevo fargliela pagare e così ho assunto atteggiamenti da bullo e anch’io ho cominciato a far prevalere la forza. A 12 anni ho cominciato a far uso di sostanze stupefacenti e compiere furti, fino a quando in un incidente con il motorino l’amico che era con me morì. Da quel momento mi sono macchiato di molti reati. Nel periodo più buio mi sono rivolto a Dio, ma in me c’era un enorme combattimento tra il desiderio del bene e i miei comportamenti criminali. Nel 2010 la giustizia mi ha presentato il conto e sono finito in carcere. L’ultimo periodo di carcerazione è stato nel 2017, data di fine pena. Incredibilmente, il carcere è stato per me il luogo della salvezza umana e spirituale: ho cominciato a leggere la Bibbia… Un ispettore di polizia penitenziaria pregava con me con canti e invocazioni allo Spirito Santo. C’era una comunità del RnS che non smetteva di pregare per me e la mia famiglia: è quello che ora è il mio gruppo “Santissima Annunziata”. Una sorella del gruppo mi insegnò l’”Ave Maria”, un’altra pregò su di me prima del mio ultimo ingresso in carcere. Dietro le sbarre cominciavo a comprendere che ciò che avevo ricevuto gratuitamente, gratuitamente dovevo restituire a chi stava vivendo il mio stesso inferno. La mia testimonianza e la grazia di Dio hanno permesso a un ragazzo di desistere dal suicidio. Oggi sono un uomo libero dentro e fuori. Anche mio padre, dopo l’esperienza di un tumore che non lasciava scampo, si è aggrappato a Dio: oggi è un papà e un nonno meraviglioso.
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