Di Francesca Cipolloni
Si è svolta il 15 gennaio 2022, presso il Centro Carismatico “Gesù Liberatore”, nella contrada Margifaraci a Palermo, la commemorazione di padre Matteo La Grua, a dieci anni dalla sua nascita al cielo. Noto frate minore conventuale e decano mondiale degli esorcisti, fu tra gli iniziatori del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia Prima della Santa Messa, celebrata da mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, due video testimonianza hanno “raccontare” la santità di Padre Matteo.
Inizia con uno scorcio su vicolo Tornabene, a Palermo, il ricordo di padre Matteo La Grua, fortemente voluta e realizzata il 15 gennaio 2022, esattamente a dieci anni dalla nascita al Cielo del noto frate minore conventuale ed esorcista siciliano, classe 1914, tra gli iniziatori del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia. L’evento, trasmesso in diretta sul sito e sui canali Social del RnS, oltre al saluto di padre Pietro Arcoleo, assistente spirituale del Gruppo “Maria” e del Centro Carismatico “Gesù Liberatore”, è stato aperto da due video testimonianze commentate da Tonino Tirrito, Coordinatore regionale del RnS in Sicilia. Tonino Tirrito ha guidato gli spettatori nei luoghi simbolici in cui padre Matteo esercitava il proprio ministero, «compiendo vere e proprie meraviglie nella sua vita terrena». Attraverso le “voci” di quanti hanno collaborato o svolto incarichi pastorali a fianco del religioso, la telecamera ha mostrato i locali del Convento del Sacro Cuore della Noce, sede storica del Gruppo “Maria” di Palermo, iniziato nel 1975 dallo stesso Padre Matteo. Quegli spazi adibiti a segreteria, proprio sul retro della chiesa situata alla Noce, in una delle zone più difficili del capoluogo siciliano, è stata mèta di speranza per gente proveniente da ogni parte della città, della regione e anche da diverse zone d’Italia e del mondo. Lì, ogni mattina, arrivano, infatti, decine e decine di persone bisognose di una parola di vicinanza e di affetto, e a tutti La Grua offriva sempre un caffè – che per i “suoi” poveri non finiva mai – e un pane caldo, assieme a quel «messaggio da consegnare a nome di Dio». Per lui, racconta oggi chi lo assisteva con dedizione in questo quotidiano servizio, era proprio quello il momento più prezioso della giornata, in cui offrirsi agli ultimi e in cui soleva ripetere a ciascuno: «Amatevi gli uni gli altri», esattamente com’è scritto nel Vangelo. Tra testimonianze ed episodi particolari, in mezzo agli oggetti familiari custoditi come ricordi specialissimi, viene tratteggiata sempre più la figura di questo indimenticato sacerdote che sapeva accogliere ogni fratello e sorella come un vero padre. Lui, che era uomo di devozione, amava anche cucinare (soprattutto il pesce e i funghi), sempre pronto ad abbracciare ogni esigenza e ad accogliere gli ospiti attorno a quel tavolo in cui sentirsi famiglia e vivere, insieme, «l’agape». Lui, che prima ancora di ricevere una persona, illuminato dallo Spirito, già sapeva di cosa si trattasse e la salutava con un «ti stavo aspettando». Squillava in continuazione il “telefono preghiera” della segreteria in cui Padre Matteo operava, e ogni intenzione veniva offerta a Dio: nel video, viene mostrata anche la Cappellina in cui ogni giorno celebrava l’Eucaristia, fermandosi poi in Adorazione o in ascolto di chiunque avesse necessità di un consiglio. L’unica stanza in cui non si accedeva era la camera da letto, da cui, ogni volta che provava un’esperienza forte con il Signore, Padre Matteo La Grua usciva con il volto illuminato e nella quale ha vissuto gli ultimi istanti della sua lunga esistenza umana.
Il secondo contributo video è stato ambientato invece nel Centro Carismatico di Margifaraci, sede storica del RnS palermitano e siciliano, che con i suoi 2mila posti di capienza, oltre ad essere luogo di profezia, particolarmente significativo per i grandi momenti di preghiera, rappresenta ancora oggi il “cuore” radiante di quella carità concreta attuata nella vita da Padre Matteo, in primis attraverso la preghiera di guarigione e, poi, attraverso la mensa per i meno abbienti e l’assistenza alle famiglie dei detenuti. Qui, come spiegato da diversi testimoni, la Provvidenza ha realmente agito e tante grazie si sono manifestate; qui, ha visto prendere vita la ministerialità diocesana e qui ancora il RnS è più che mai vivo; qui lo stesso Padre Matteo ha insegnato ai suoi a essere comunità, a prendersi cura del prossimo, in questo enorme spazio pensato come punto di incontro, di rigenerazione e rinnovamento nello Spirito. A onorare in streaming la memoria del frate conventuale, anche una giovane pianista, Sade Mangiaracina, guarita per sua intercessione. Come da programma, avrebbe dovuto portare un saluto di indirizzo Salvatore Martinez. Purtroppo, a causa di un grave infortunio, il Presidente Nazionale del RnS non ha potuto raggiungere Palermo, ma ha fatto comunque pervenire un video messaggio, registrato poco prima dell’inizio dell’evento e trasmesso durante la diretta. «Abbiamo desiderato fortemente questo momento – ha esordito Martinez – per fare, attraverso lo Spirito Santo, memoria grata del nostro cammino e dei Padri che, per il Rinnovamento, si sono fatti alla maniera di Gesù. Rendiamo dunque grazie al Signore a dieci anni della nascita al Cielo di “papà Matteo”. In occasione delle sue esequie, nel 2012, affermai che qui dinanzi a noi giaceva un santo, che la storia avrebbe venerato come tale. A distanza di anni sento di dire, con profonda convinzione, che la vita sacerdotale di Padre Matteo La Grua è stata veramente santa e, in un’epoca come questa, fatto di “fiction” e di finzioni, c’è davvero bisogno di figure come la sua, che era capace di rendere ordinari anche i carismi più straordinari e far sentire ogni uomo o donna che bussasse alla sua porta una creatura amata dal Signore e “pietra” scelta ai Suoi occhi. Di fronte alla crisi spirituale che il Covid-19 ha scatenato – ha proseguito poi il Presidente del RnS – abbiamo compreso quanto desiderio abbiamo di fraternità e di unità: in questo anniversario importante sentiamo dunque di ribadirlo con gratitudine a Padre Matteo, certi che lui, “patrono” e “patriarca” del Rinnovamento, ci accompagna ancora e del quale desideriamo imitarne la santità e mai disperderne l’immensa eredità umana e spirituale». La parola è passata poi a padre Gaspare La Barbera, ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali di Sicilia, che, introducendo la Celebrazione eucaristica, ha dato a tutti una notizia attesa: è stato infatti dato mandato al Postulatore di avviare il processo di Beatificazione di padre Matteo La Grua, avviando così l’iter necessario per ricostruire la vita e l’esercizio delle virtù in sommo grado del religioso, che fu sempre prima di tutto a servizio dei sofferenti. Quindi, la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, che ha sottolineato come «pur essendo consci della durezza di questo tempo che attraversiamo, sappiamo viverlo con lo sguardo del Veniente dal Padre, che ci assicura come tutto sia parte di un progetto, lasciandoci scoprire, sempre di più, che la nostra vita è continuamente arricchita da presenze umili, semplici, audaci. Proprio come lo fu il carissimo Padre Matteo. Contemplando in questo luogo questo servo del Signore, comprendiamo ancora meglio come sia in atto l’opera dello Spirito nella storia dell’umanità e nella nostra Chiesa. Guardando al suo esempio, davvero riceviamo un’ulteriore conferma: che lo Spirito Santo sta fecondando la nostra esistenza con i suoi doni». Inoltre, da parte di mons. Lorefice, un preciso rimando al Vangelo e al noto brano delle nozze di Cana: «Ricordiamolo così, padre Matteo La Grua, alla luce di questa provvidenziale pagina evangelica e apprezziamone insieme la devozione filiale per la Vergine Maria, Colei che fu prima di tutto discepola di Gesù e insegna a ciascuno di noi a fare altrettanto, per crescere nella dimensione comunitaria alla sequela del Signore». Al termine della celebrazione eucaristica, dopo i ringraziamenti da parte di Tonino Tirrito, è stata recitata la preghiera composta da Salvatore Martinez per questo decennale, affinché possa essere alimentata tra i fedeli la devozione e l’imitazione delle sante virtù che hanno contraddistinto vita e ministero di padre Matteo. In ultimo, il coordinatore diocesano Antonio Bonetti ha dato lettura di una missiva, inviata al presidente del RnS, dal Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nella quale il primo cittadino, impossibilitato a presenziare, dava notizia della volontà di dedicare uno spazio urbano alla memoria di padre Matteo.
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