Tiziana – Nella comunità ho trovato la mia famiglia

Dopo la morte della mamma e l’abbandono da parte di suo marito, Tiziana scopre nel RnS che anche Gesù trasforma il dolore. Diviene così capace di una scelta di fedeltà coraggiosa. 

«Ho veramente scoperto che lui è la via: in lui trovavo tutto quello che il mio cuore cercava, e in lui trovavo la pace, in Lui trovavo la gioia, e in Lui trovava un senso la mia esistenza, in Lui trovavo quei colori capaci di riempire di colori di cielo la mia piccola Vita». Con queste parole di Chiara Amirante, che rispecchiano perfettamente quello che provo, comincio la mia testimonianza. 

Sono moglie e madre di due figlie e faccio parte del gruppo del RnS “Magnificat” della parrocchia Santa Lucia di Gela. Tre anni fa ho rincontrato il Signore. Mi ero persa e tutto era crollato. Era morta mia mamma e, pochi mesi dopo, mio marito non è più tornato a casa. La mia vita era distrutta e lo ero anch’io, ma in quel momento ho incontrato di nuovo Gesù.

Un’amica mi ha condotto a parlare con don Filippo Celona che da subito è diventato il mio direttore spirituale. Ho cominciato a frequentare la parrocchia Santa Lucia e in seguito il RnS che conoscevo perché lo avevo frequentato tanti anni prima, nella parrocchia del Carmine. 

All’inizio non è stato facile perché mi sembravano tutti un può esaltati, ma poi ho iniziato a guardarli con occhi diversi e mi ha colpito una cosa: ogni fratello aveva una storia di dolore, di sofferenza come me, ma dai loro volti traspariva la gioia. 

Col tempo ho capito che ognuno di noi ha nel cuore dolore, sofferenza ma queste cose non distruggono perché c’è la consapevolezza che non si è più soli. Così pur nel mio dolore, nella mia solitudine sono nella gioia perché Cristo è nella mia vita, lui mi aiuta ad affrontare i miei problemi, mi affianca, mi prende per mano. Nel mio volto ora c’è la gioia perché lo Spirito mi dà la forza, la positività per affrontare la vita…

Dopo una lunga riflessione e tanta preghiera ho deciso di restare fedele al sacramento del matrimonio e, sembra paradossale, soltanto adesso che sono separata ho riscoperto l’immensa grazia che in esso è racchiusa. Grazie a Gesù ho finalmente imparato ad amare mio marito e ne sono felice. Gesù mi ha insegnato il valore del perdono: ho perdonato mio marito ma gli ho anche chiesto perdono per non essere stata capace di amarlo e accoglierlo come avrei dovuto.

Ho ricevuto l’effusione dello Spirito a giugno dell’anno scorso. È stato un momento emozionante, ma anche un momento in cui ho preso consapevolezza di essere abitata dallo Spirito Santo, di avere un Ospite illustre dentro di me che desidera trascorrere del tempo con me, che guida i miei passi, mi dona luce e mi indica la via. Ho imparato a pregare ogni giorno lo Spirito prima di affrontare la giornata e le attività. Non è più uno sconosciuto ma un compagno, un amico con cui vivere la quotidianità.

Pur ritrovandomi da sola ad affrontare la quotidianità fatta di preghiera, lavoro, servizio alle mie figlie e al Signore tramite il gruppo del RnS e la parrocchia, non mi sento sola. La grazia del Signore mi accompagna, mi custodisce e mi guida secondo il suo volere. La mia vita non è facile ma diventa facile perché il Signore la rende tale.

Ringrazio l’Onnipotente che, come Padre e Maestro, mi istruisce e mi accompagna e mi ricolma di pace e gioia. Ringrazio Maria, Madre di Gesù e Madre mia, perché in questi anni mi è sempre stata vicina, come soltanto una mamma può fare con una figlia. Ringrazio le sorelle e i fratelli che il Signore mi ha donato perché tramite loro sperimento la bellezza della comunità vissuta come famiglia.

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