Ivon vive una vita difficilissima, fino a pensare al suicidio. Poi, l’incontro con il Rinnovamento nello Spirito.
Quando ero nel grembo di mia madre qualcuno programmava per lei un aborto, ma Qualcun’altro aveva stabilito che io nascessi: nacqui prematuramente, lottando per la sopravvivenza. Qualcosa presagiva un’esistenza difficile, e la mia famiglia, primo luogo sicuro per ogni essere umano, è stata sempre un’utopia per me. Mio padre, vittima del gioco d’azzardo, pose fine al rapporto con mia madre; ho vissuto con un patrigno che nonostante i miei otto anni non esitò ad abusare di me, dando inizio a un tormento interiore senza fine. Non potendo confidare nella protezione di nessuno, assistevo impotente alle tragedie che accompagnavano la mia vita. L’alcolismo nel quale mia madre era piombata mi faceva sentire ancora più sola. Senza alcuna speranza, arrabbiata e ferita entrai in una profonda ribellione, iniziando a farmi del male. Meditai il suicidio come unica via per porre fine al dolore, ma fui soccorsa da mia madre. A diciannove anni partii dalla Polonia per l’Italia: fu l’entrata in un nuovo inferno. Mi drogavo e frequentavo uomini che non vedevano in me una persona da rispettare ma un oggetto da usare; anche l’anoressia dominava la mia vita. Il suicidio era ancora l’unica prospettiva, ma conobbi una ragazza cresciuta in chiesa che dimostrò per me un interesse reale: il suo amore autentico era miracoloso, non badava a cosa facessi o a come fossi, era interessata a me e nutriva compassione senza alcun giudizio. Il suo modo di parlarmi di Dio era molto sottile, assecondava le mie debolezze e non mi disse mai che fosse sbagliato bere. Un giorno poi mi disse: «Rivolgiti a Lui, mettilo alla prova, chiedigli di rivelarsi personalmente nella tua vita, lui lo farà. Chiedi e ti sarà dato». Non potevo concepire l’esistenza di un Dio che aveva permesso quella sofferenza nella mia vita. Qualche tempo dopo, disperata e sola, mi inginocchiai e invocai Dio per la prima volta. Dopo qualche giorno, mentre ero all’aperto con degli amici, lingue di fuoco hanno pervaso il mio petto: la sensazione è stata di forte bruciore e di grande spavento. Iniziai a urlare, gli altri non capivano ma questa ragazza mi disse: «È il fuoco dello Spirito Santo, non spegnerlo mai». Da quel momento la mia vita è cambiata radicalmente: l’amore di Dio è entrato in me conquistandomi, guarendomi, offrendomi un’identità, una vita nuova, conducendomi verso il perdono, riconciliandomi a lui, con me stessa e con il mondo. È cambiato il mio modo di vedere, di sentire, di vivere. A Cristo devo tutto: ho conosciuto la morte del peccato più profondo dove solo Gesù poteva raggiungermi, la sua grazia mi ha accolta senza considerare la mia bruttura, il suo sangue mi ha lavata, la sua giustizia mi ha reso giustizia e io sono libera di gridare a questo mondo che non c’è vita che non possa essere raggiunta dal Signore. Voglio servire la Chiesa e il Rinnovamento nello Spirito per testimoniare la sua potenza.
Ivon
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