Evangelizzatori e costruttori di pace
La terza giornata si è aperta con il canto “Noi siamo il suo popolo”, e questo senso di appartenenza è stato contemplato e sperimentato fin dal primo giorno. Se quella del 23 aprile è stata la giornata della misericordia, di un Dio che guarisce e consola, oggi è stata la giornata in cui testimoniare queste meraviglie e raccontare il desiderio di “uscire”, di essere missionari ed evangelizzatori. Dopo la Preghiera comunitaria carismatica, animata da Luigi Leone, Carmen Arone, Raffaella Del Giudice e don Alejandro, alcuni giovani (Elisa, Valentina e Maria) del gruppo “Voci di Giubilo” di Castelfranco Veneto (TV) hanno condiviso la loro esperienza del Cammino di Vita nuova. Tutto è nato circa un anno fa, dal desiderio di aprire le porte all’evangelizzazione per i giovani. Dopo i primi incontri con pochi ragazzi, «abbiamo iniziato a immaginare – hanno detto – come raggiungere i giovani e aiutarli a vivere un incontro personale con il Signore. È stato chiaro che il dono più grande sarebbe stato la Preghiera per una Rinnovata Effusione dello Spirito Santo». Molti sono stati i prodigi e le grazie del Signore: dal luogo dove poter incontrare i giovani, al sacerdote che ha manifestato da subito la sua disponibilità, fino al numero dei partecipanti aderenti al Seminario. «…Come équipe, a ogni incontro ci trovavamo prima per preparare l’ambiente e i nostri cuori: a questo momento iniziale erano presenti anche le sorelle più anziane di cammino, che venivano per pregare con noi e sostenerci…». Oltre ai tantissimi frutti e all’avvicinamento dei giovani a Gesù e alla preghiera, alla fine del Cammino, ben 9 giovani hanno ricevuto la Preghiera di Effusione.
Due, dunque, i momenti principali della mattinata della terza giornata; il primo: “la Chiesa esiste per evangelizzare” (Paolo VI) su cui è intervenuto mons. José Manuel Garza Madero, vescovo ausiliare di Monterrey (Canada) e la sessione ecumenica con la preghiera di intercessione per la pace nel mondo, «perché – come ha detto il Presidente RnS Giuseppe Contaldo presentando il Vescovo – c’è pace se c’è la preghiera».
«La Chiesa intera è chinata a incontrarsi con Gesù – ha detto mons. Madero nel suo intervento -, a essere Gesù, ad annunciare Gesù. Un incontro come questo è un’opportunità». A volte abbiamo paura dello Spirito Santo, non sappiamo quello che farà. Il minimo che può succedere è che ci porti dove c’è Gesù, perché possiamo avere un incontro con Lui. «Lo Spirito Santo – ha continuato – non è una semplice devozione ma la condizione senza la quale non posso entrare in relazione con Gesù».
«Io voglio morire evangelizzando, io voglio evangelizzare morendo!». Queste le parole che ha ripetuto più volte mons. Madero. Possiamo vivere come vagabondi o come pellegrini. Di cosa abbiamo bisogno? Di vedere il Risorto che cammina con noi. L’ultimo combattimento non sarà con il peccato, con la morte, con il demonio ma con l’amore. Sconfitti davanti all’amore. Camminiamo verso il Cenacolo, che è la Chiesa. Lo Spirito produce una via verso il Cenacolo e una verso fuori. Lo Spirito ci aspetta sempre nel Cenacolo e ci invia a evangelizzare. Maria cammina con noi, mette nel cuore l’amore per la preghiera, l’arma infallibile che ci dona. «Il segreto più grande della mia vita: Gesù vive! Vorrei chiedere al Signore – ha aggiunto il Vescovo – di darci un incontro con Lui, come una nuova creazione».
In un mondo lacerato da guerre e conflitti (attualmente 57 in tutto il mondo), il Rinnovamento ha desiderato guardare al Medio Oriente, all’Ucraina e alla Russia e lo ha fatto, in special modo, nella sessione dedicata alla Preghiera ecumenica per la pace. Se il mondo compie il grave errore di politicizzare la pace, i veri credenti sanno che la pace viene da Dio e che soltanto la preghiera dona una diversa intelligenza della realtà e la capacità di non impaurirsi dinanzi al male. Solo la preghiera ha il potere di fornire “l’algoritmo della pace” che è il perdono. La preghiera è stata guidata dal card. Mario Zenari, Nunzio in Siria, mons. Gianpietro Dal Toso, Nunzio in Giordania e Cipro, Leonid Sevastiyanov, Presidente dell’Unione Mondiale dei Vecchi Credenti Ortodossi Russi, Zhanna Valevska, dirigente d’azienda ucraina fuggita dalla guerra; mons. Dionisio Ljachovic, Esarca Apostolico d’Italia per i Cattolici Ucraini e Carlton Deal, Pastore evangelico a Bruxelles.
Ad aprire la sessione pomeridiana, l’”incursione” pacifica e divertente dei partecipanti più piccoli: i bambini del Meeting. Con loro, gli animatori – coordinati dalla responsabile, Monica Scotto di Minico – che in questi giorni si sono fatti guida sicura per ognuno di loro, introducendoli, con giochi, canti e momenti di preghiera, nel tema della Convocazione. Dal palco è stato intonato il nuovo Inno del Meeting, accompagnato dai gesti del linguaggio LIS per i non udenti, e abbiamo ascoltato poi la testimonianza di una bambina che, in questi giorni, ha sentito forte nel cuore la presenza viva di Gesù.
Culmine della giornata è stato il pomeriggio dedicato all’esperienza del Seminario di Vita nuova, che è fondamentale nella spiritualità carismatica. Tre gli annunci kerigmatici: l’amore del Padre, la salvezza del Figlio Gesù e la consolazione dello Spirito Santo, fatti rispettivamente da Bianca Maria Natale, Carmela Romano e don Giampiero Fiore, che hanno dato la possibilità di vivere a tutti i partecipanti un’esperienza personale della presenza viva di Gesù nella propria vita. Un foglio bianco su cui sono state scritte le proprie difficoltà è diventato segno della grande festa per Gesù al termine dell’incontro. Il Padre ci ama, il Figlio ci salva, lo Spirito Santo ci dà la gioia per essere missionari.
Salvatore Martinez ha preso in prestito le parole di Giovanni XXIII per accogliere e presentare il card. Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione. «Finché vivo, voglio essere parte di una Chiesa giovane. E voglio essere un “calorifero” e non un frigorifero!». Il cardinale Tagle rappresenta davvero il volto di una Chiesa bella, la Chiesa d’Asia, nella quale un ruolo attivo è occupato dalla sua comunità, numerosissima.
Nel tardo pomeriggio, dunque, la Celebrazione eucaristica presieduta dal card. Luis Antonio Tagle: nell’omelia, il Cardinale ha illuminato l’assembela sull’importanza di “cercare Gesù”. Si è soffermato, in modo particolare sulle ragioni che ci spingono a voler vedere Gesù che spesso non sono quelle della vera fede. Non basta voler vedere Gesù ma è importante sapere perché lo si vuole incontrare. «Vedere veramente Gesù è vedere con gli occhi della fede, penetrare con la grazia di Dio la vera identità e missione di Gesù in mezzo a noi…». Ma spesso, voler vedere Gesù comporta dei rischi, a volte perfino dare la propria vita per Lui. Dunque, ha concluso il Cardinale: «Siamo davvero convinti di voler vedere Gesù?».
«Questa sera lei ci ha davvero contagiato della gioia di annunciare il Vangelo con stupore e bellezza!». Con il saluto e il ringraziamento del neo presidente RnS Giuseppe Contaldo al card. Tagle, l’intensa giornata di festa e preghiera si è avviata alla sua conclusione. «Se vedere Gesù comporta un rischio oneroso, il Rinnovamento vuole correre questo rischio – ha detto Contaldo riprendendo le parole dell’omelia -, proprio come santo Stefano».
Lorenzo Pasquariello ha poi introdotto le testimonianze. La prima, è quella di Viviana, coordinatrice diocesana della diocesi di Concordia Pordenone. Alcuni culti al limite con la religione, promossi da confessioni alternative, hanno suscitato la preoccupazione del Vescovo della diocesi che, su consiglio di alcuni esorcisti, ha deciso di chiedere il supporto del RnS per cercare di fronteggiare questo problema. Ne è nata una collaborazione con diverse realtà, in particolare con l’Oftal (l’organizzazione che accompagna i pellegrini a Lourdes). Ad accompagnare le Celebrazioni, la recita del Santo Rosario e la preghiera di guarigione è il Ministero Musica e canto del RnS. Inoltre, Viviana ha testimoniato che la presenza inizialmente di «qualche centinaio di persone è attualmente di circa 500 persone. Molte le confessioni. L’età media si è gradualmente abbassata e si incominciano a vedere anche giovani e famiglie…».
È stata poi la volta della testimonianza di alcuni rappresentanti della comunità “Là è il Signore” di Vittoria, diocesi di Ragusa. È stata la testimonianza di come, ancora una volta, la Provvidenza divina sia andata incontro a chi cerca Gesù. Dalla partecipazione a una Convocazione nazionale del RnS, una coppia di fratelli è tornata a Vittoria con il desiderio di condividere la spiritualità carismatica. «Abbiamo avuto tanti impedimenti e tanti ostacoli per far nascere la nostra comunità, ma il Signore ci ha sostenuto sempre con la sua Parola. Inizialmente non avevamo neanche il luogo dove incontrarci, iniziammo a vederci in una campagna, poi in una casa. Il Signore, nella sua Parola, ci incoraggiava ad allargare le tende e andammo in un grande capannone fino ad arrivare ad oggi ad essere stabili in una parrocchia!». Da anni, ormai, i fratelli del gruppo sono “in uscita”, nelle piazze, nel paese, annunciando con forza e parresia la Parola di Dio, testimoniando come Lui abbia cambiato le loro vite e molti, ascoltando la sua parola si convertono e iniziano un cammino di Vita nuova. E l’entusiasmo e la gioia non smettono mai di incoraggiare il cuore a evangelizzare.
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