La festa liturgica del Patrono d’Italia, il 4 ottobre, vede pienamente coinvolta quest’anno, in forma inedita, la Conferenza Episcopale Italiana «al fine di promuovere una partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia».
Presentate in Conferenza stampa a Roma le celebrazioni previste per la festa liturgica di San Francesco d’Assisi (4 ottobre), Patrono d’Italia, che assumeranno quest’anno un carattere inedito. «Innovando la tradizione infatti – come si legge in una nota stampa -, per il pellegrinaggio sul luogo del Transito e il gesto dell’offerta dell’olio presso la Tomba di San Francesco non è stata coinvolta una singola Regione, ma la Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere una partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia: Istituzioni civili e militari, operatori sanitari, famiglie, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali». A spiegare il senso dell’evento il cardinal Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI: «Vogliamo, con questo nostro gesto, divenire un segno per l’Italia e vogliamo altresì pregare per l’Italia, perché essa progredisca sempre più nella sua vocazione di popolo ponte fra le nazioni, popolo solido e solidale capace di trarre dalla propria radice cristiana spunti e suggerimenti per tracciare vie nuove, fondate sul dialogo e sulla collaborazione con tutti». Presenti all’incontro anche fr. Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, che ha sottolineato come «la pandemia ci ha riportato a constatare ciò che san Francesco ha vissuto a livello personale e cioè che la vita di ciascuno di noi migliora veramente non se abbiamo di più, non se siamo più forti o potenti, ma se siamo capaci di prenderci cura di chi ha più bisogno, di chi da solo non ce la fai» e fr. Massimo Travascio, Custode del Convento della Porziuncola in S. Maria degli Angeli, con l’auspicio che «la memoria viva dell’italiano San Francesco, il poverello di Assisi, ci aiuti tutti a cogliere con gioia il vero senso della vita, il cuore del Vangelo: donarsi senza misura per amore di Dio e dei fratelli». Ha fatto inoltre giungere un messaggio anche mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, evidenziando «la bellezza di questo evento, che vede in qualche modo l’Italia intera, nel contesto di questi anni difficili, stringersi intorno al Santo Patrono per esprimere sentimenti di gratitudine e guardare al futuro con rinnovata speranza», mentre Stefania Proietti, Sindaco di Assisi, ha esortato «a guardare ad Assisi come la “città sul monte” per il suo essere culla e simbolo dei valori francescani e a considerarla come la propria “casa”».
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