I cinque Incontri sugli Annunci kerigmatici – Spirito Santo – Effusione dello Spirito – Azione sacramentale e carismatica

Il Seminario Nazionale

di Vita Nuova nello Spirito online

“Vieni, Santo Spirito!”.

Una esperienza di vero Rinnovamento

I cinque Incontri sugli Annunci kerigmatici

di Francesca Cipolloni

Spirito Santo – Effusione dello Spirito – Azione sacramentale e carismatica

(21 maggio 2021)

Il quarto Incontro del Seminario nazionale di Vita nuova online, in programma venerdì 21 maggio, è stato tenuto da don Patrizio Rota Scalabrini sul tema “Spirito Santo – Effusione dello Spirito – Azione sacramentale e carismatica”. La serata è stata introdotta da Rosario Sollazzo, membro del CNS; dopo la lode comunitaria, a cura dell’Equipe regionale Servizio Musica e Canto del RnS, come previsto dal consueto format, è seguito l’annuncio kerigmatico. Questi i versi biblici a fondamento: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi” (Gv 14, 16-17); “Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire” (At 2, 32.33); “Dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera” (Ef 4, 22-24). Don Patrizio, biblista, docente e Anziano del RnS, ben conosciuto nel Movimento e attivissimo sul fronte pastorale, in collegamento da Bergamo, si è soffermato dettagliatamente su ciascuno dei tre passi. «Ci poniamo sotto la Parola di Dio, ossia la sostanza del nostro trovarci qui oggi – ha esordito -, e nel primo brano ascoltiamo la prima delle cinque promesse dello Spirito nell’Ultima cena. Mi sorprende, in particolare, che nel Vangelo di Giovanni, chi è autorizzato a parlare dello Spirito Santo è Gesù e, poi, il narratore stesso, l’evangelista, che ha contemplato il crocifisso. Si parla spesso dello Spirito, fin troppo, ma a sproposito: ciò che ci rende degni di parlarne è il metterci in ascolto della Parola, il resto sono aggiunte nostre che non occorrono. Di questo meraviglioso testo, inoltre, cogliamo che Gesù prega per noi: il contenuto della sua preghiera siamo, essenzialmente, noi. Affinchè ci mandi il Paraclito che ci assista nelle prove della vita. Lo abbiamo sperimentato in questo anno e oltre di prova, lo stiamo ancora vivendo, che non siamo soli: lo Spirito della verità è con noi». Ma di quale verità si tratta, domanda don Rota? «È lo svelamento del mistero, non tanto dei segreti della natura, che possono essere risolti con l’intelligenza umana, ma del cuore del Padre: è lo Spirito Santo, infatti, che ci racconta il Padre». E ancora: «Quando chiediamo la preghiera di Effusione noi non chiediamo un’energia “segreta”, ma il cuore di Dio per noi, che ci ha donato il Figlio amato. Questo percorso avviato con il Seminario è stato pensato proprio per conoscerlo un po’ di più, poichè lo Spirito rimane presso di noi e sarà in noi. Anche i discepoli, come noi in alcuni momenti, hanno corso il rischio di sentirsi orfani e abbandonati, ma non è così: lo Spirito ci fa sentire la costante presenza di Gesù nella nostra vita, pronto e presente come una mamma con il suo piccolo». Nel secondo brano, ha proseguito, «c’è poi tutto l’atto d’amore del Padre: siamo alle sorgenti dell’annuncio cristiano. Lo Spirito ricevuto dal Padre trabocca su di noi, in noi. Questo dono che ci fa figli è lì, e attende di manifestare in noi la sua potenza. La preghiera di Effusione è un percorso, una grazia del Signore per scoprire ciò che ci è stato dato nel Battesimo, liberarlo. Lo Spirito Santo è in noi e ha bisogno di effondersi: compie in noi tutto ciò che vuole rispettando sempre la nostra libertà. Lo possiamo testimonianare attraverso i sacramenti, che sono dati in realtà concrete e che hanno a che fare con il nostro corpo e attingono dallo Spirito di Dio. Pensiamo alla riconciliazione, all’unzione degli infermi: sono tutte occasioni di effusione della grazia. Alla luce di ciò, dunque, proviamo ad affidarci un compito: come poter vedere e udire i segni dello Spirito nella vita di ogni giorno? Personalmente ho colto gesti di solidarietà squisiti in questo tempo di pandemia, veri frutti dello Spirito». Infine, l’ultimo passaggio sul terzo verso citato: «Se chiediamo il dono dello Spirito è per avere una forza nuova, e il giusto discernimento per distinguere le passioni ingannatrici, svestendo l’uomo vecchio per rinnovarci. Bisogna allora avere un nuovo modo di pensare, di vedere, di “ristrutturare” l’esistenza: qualcosa va necessariamente cambiato dentro di noi. In tal senso, siamo creati secondo Dio nella giustizia e nella santità vera, e lo Spirito Santo Spirito viene in noi per trasformarci in creature nuove». A moderare l’interessante momento di condivisione sono stati Bianca Marcocci, Coordinatrice regionale del RnS Toscana, e Renza Bosisio, Delegata Nazionale dell’Ambito Ecumenismo. Sul tema, la testimonianza da parte di Mario. Sposato con Odilia, ha raccontato come la grazia di Dio e l’azione dello Spirito Santo rendono fecondo un matrimonio. In conclusione, dopo il canto, la preghiera finale guidata, come in ogni Incontro, da don Michele Leone, Consigliere spirituale nazionale del Rinnovamento. La benedizione è stata ispirata, anche stavolta, da un testo della seata Elena Guerra, che ci invita a proseguire la nostra preghiera affinchè «non soltanto la nostra storia personale, ma l’intera faccia della terra sia rinnovata dallo Spirito».

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