La canonizzazione di Elena Guerra, una santità nel segno dello Spirito Santo

Alla fine, domenica 20 ottobre 2024, è stato il sole ad avere la meglio sulle nuvole incerte, spuntato in tarda mattinata ad illuminare una piazza san Pietro gremita di fedeli in festa, provenienti da varie parti del mondo per una canonizzazione attesa e speciale. Sul sagrato, ad assistere alla solenne Celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco, oltre a numerosi Cardinali, Vescovi e sacerdoti, ci sono autorità di ogni nazionalità: è presente anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. È il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, assieme ai postulatori, a presentare al Pontefice i nuovi Santi: don beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, suor Marie-Léonie Paradis, fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia e gli undici martiri di Damasco uccisi nel 1860 Manuel Ruiz López e sette Compagni e Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, fedeli laici maroniti. E poi lei, suor Elena Guerra, originaria di Lucca – dove riposano le sue spoglie, nella chiesa di santAgostino -, vissuta nel XIX secolo (23 giugno 1835-11 aprile 1914), fondatrice della congregazione delle Suore Oblate dello Spirito Santo (oggi guidata dalla superiora generale suor Maria Laura Quattrini), elevata agli onori degli altari da san Giovanni XXIII il 26 aprile 1959 e da lui definita «apostola della devozione allo Spirito Santo» (Clicca qui)

Gioisce tutto il popolo del Rinnovamento nello Spirito Santo, rappresentato a Roma dal presidente nazionale Giuseppe Contaldo: con lui, il consigliere spirituale nazionale don Michele Leone e il coordinatore regionale della Toscana Lorenzo Carradori. Non solo: ben 15 elementi del Ministero nazionale della Musica e del Canto hanno animato la liturgia, a cui hanno preso parte fratelli e sorelle di ogni regione (in particolare, Lazio, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Piemonte e, ovviamente, Toscana). Presente alla liturgia anche Salvatore Martinez, Coordinatore del Comitato Scientifico Internazionale per la Canonizzazione di Elena Guerra. Cè anche una folta partecipazione dal Brasile, dove la santa Elena Guerra è fortemente conosciuta e venerata.

Riflettendo nellomelia sul Vangelo della domenica (Mc 10,35-45), con riferimento al dialogo con Giacomo e Giovanni, il Santo Padre evidenzia come «Gesù svela pensieri, svela desideri e proiezioni del nostro cuore, smascherando talvolta le nostre attese di gloria, di dominio, di potere, di vanità. Egli ci aiuta a pensare non più secondo i criteri del mondo, ma secondo lo stile di Dio, che si fa ultimo perché gli ultimi vengano rialzati e diventino i primi. E queste domande di Gesù, con il suo insegnamento sul servizio, spesso sono incomprensibili, incomprensibili per noi come lo erano per i discepoli. Ma seguendo Lui, camminando alla Sua sequela e accogliendo il dono del Suo amore che trasforma il nostro modo di pensare, possiamo anche noi imparare lo stile di Dio: il servizio. Non dimentichiamo le tre parole che fanno vedere lo stile di Dio per servire: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio si fa vicino per servire; si fa compassionevole per servire; si fa tenero per servire. Vicinanza, compassione e tenerezza…».  È questo, spiega Francesco, ciò a cui «dobbiamo anelare: non al potere, ma al servizio. Il servizio è lo stile di vita cristiano. Non riguarda un elenco di cose da fare, quasi che, una volta fatte, possiamo ritenere finito il nostro turno; chi serve con amore non dice: “adesso toccherà qualcun altro”. Questo è un pensiero da impiegati, non da testimoni. Il servizio nasce dall’amore e l’amore non conosce confini, non fa calcoli, si spende e si dona. L’amore non si limita a produrre per portare risultati, non è una prestazione occasionale, ma è qualcosa che nasce dal cuore, un cuore rinnovato dall’amore e nell’amore. Quando impariamo a servire, ogni nostro gesto di attenzione e di cura, ogni espressione di tenerezza, ogni opera di misericordia diventano un riflesso dell’amore di Dio. E così tutti noi – e ognuno di noi – continuiamo l’opera di Gesù nel mondo». Pertanto, «in questa luce», aggiunge il Papa «possiamo ricordare i discepoli del Vangelo, che oggi vengono canonizzati. Lungo la storia tormentata dell’umanità, essi sono stati servi fedeli, uomini e donne che hanno servito nel martirio e nella gioia, come fra Manuel Ruiz Lopez e i suoi compagni. Sono sacerdoti e consacrate ferventi, e ferventi di passione missionaria, come don Giuseppe Allamano, suor Paradis Marie Leonie e suor Elena Guerra. Questi nuovi santi hanno vissuto lo stile di Gesù: il servizio. La fede e l’apostolato che hanno portato avanti non ha alimentato in loro desideri mondani e smanie di potere ma, al contrario, essi si sono fatti servi dei fratelli, creativi nel fare il bene, saldi nelle difficoltà, generosi fino alla fine». Alla loro intercessione, dunque, ci affidiamo «perché anche noi possiamo seguire il Cristo, seguirlo nel servizio e diventare testimoni di speranza per il mondo».

Speranza che la santa Elena Guerra, donna colta e di buona famiglia, tenacemente e coraggiosamente, già perseguiva nel lontano 17 aprile 1895, quando inviò espressa richiesta a papa Leone XIII (tredici furono le lettere indirizzategli): «Santo Padre, si raccomandano tutte le devozioni, ma di quella devozione, che secondo lo Spirito della Chiesa, dovrebbe essere la prima, si tace. Si fanno tante novene, ma quella novena che, per ordine del Salvatore medesimo, fu fatta anche da Maria SS. e da tutti gli Apostoli, è ora quasi dimenticata. Si lodano dai predicatori tutti i Santi, ma una predica in onore dello Spirito Santo, che è quello che forma i Santi, quando mai si ascolta… Dunque, o Santo Padre, voi solo potete far sì che i Cristiani tornino allo Spirito Santo, affinché lo Spirito Santo torni a noi; abbatta il maligno impero del demonio, e ci conceda il sospirato rinnovamento della faccia della terra».

Un carisma indubbiamente evidente nella costante opera che la religiosa seppe edificare nel corso della sua vita terrena e che, in un’intervista a VaticanNews, ben delinea Paolo Vilotta, postulatore della causa: «C’è sempre un divino, un ordine verticale. Nella vita di Elena Guerra abbiamo la possibilità di vedere la sua grande voglia, le sue intuizioni, tutte però coronate dalla preghiera incessante».

Alla fede fervente, come noto, si accompagnarono i suoi scritti che contribuirono allo sviluppo della dottrina cattolica sullo Spirito Santo e che, usando le parole del presidente Contaldo, «possiedono una straordinaria freschezza spirituale: sono una “miniera” ancora tutta da scavare. Quando si incontra Gesù, per mezzo dello Spirito tutta la vita cambia. Non cambiano le cose che facciamo, cambia come le facciamo: restano le stesse, ma profumano di cielo e il quotidiano è trasfigurato dall’eterno. Se mettiamo l’eterno nelle piccole cose, esse si trasfigurano, così da poter fare l’esperienza di Nicodemo, ossia nascere a vita nuova, e questo lo può compiere solo lo Spirito Santo».

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