Una riflessione sull’Udienza di Papa Francesco ai membri del Consiglio Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo Roma, 20 gennaio 2024

Giuseppe Contaldo
Presidente nazionale del RnS 

Il 20 gennaio 2024, papa Francesco ha ricevuto in Udienza i membri del Consiglio Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. L’incontro si è tenuto nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico in Vaticano.

Desidero richiamare alla vostra attenzione i tratti salienti del suo discorso, direi le diaconie incoraggiate e confermate, perché la carità pastorale del Santo Padre, vibrante nelle sue parole, continui a illuminare il nostro cammino di vita e ad incoraggiare l’esercizio dei carismi ricevuti dallo Spirito Santo.

1 – La diaconia della gioia.

“Ringrazio voi per il bene che le comunità del Rinnovamento seminano in mezzo al santo popolo fedele di Dio, favorendo anche una spiritualità semplice e gioiosa”.

La prima indicazione che riceviamo ci indirizza ad apprezzare, accogliere e favorire la spiritualità della gioia, scevra da farraginose complicazioni, capace di attestare la presenza e l’opera dello Spirito, così come insegna San Paolo nella lettera ai Galati in 5, 22. Se dovesse sparire la gioia dai nostri volti e la nostra vita spirituale dovesse essere svuotata di semplicità certamente non saremmo più carismatici. Anche in questo riconosciamo il valore della testimonianza della vita.

2 – La diaconia della Preghiera.

“Il movimento carismatico per sua natura dà spazio e risalto alla preghiera, in particolare alla preghiera di lode. Vi chiedo di continuare a servire la Chiesa promuovendo la preghiera di adorazione. Un’adorazione in cui sia predominante il silenzio, in cui la Parola di Dio prevalga sulle nostre parole, insomma un’adorazione in cui al centro ci sia veramente Lui, il Signore, e non noi”.

Il Rinnovamento adora il Signore, lo loda e gli rende grazie. Ciò serve a far capire a tutta la Chiesa che la cultura dell’essere e del lasciar fare a Dio è più importante e proficua della cultura dell’avere e dell’efficienza. Papa Francesco dà particolare risalto all’adorazione, intessuta di silenzio e di ascolto della Parola di Dio, per favorire la centralità di Dio e superare tutte quelle spinte che esaltano l’uomo ed accentrano i suoi ruoli. Collocare il silenzio come spazio vitale della preghiera ed esaltazione dell’ascolto della Parola è un impegno primario nella vita del Rinnovamento.

3 – La Diaconia dell’Evangelizzazione.

“Vi ringrazio e vi incoraggio per l’evangelizzazione, che pure appartiene, per così dire, al DNA del movimento carismatico. Lo Spirito Santo, accolto nel cuore e nella vita, non può che aprire, muovere, far uscire; lo Spirito sempre spinge a comunicare il Vangelo, a uscire, e lo fa con la sua fantasia inesauribile”.

La scelta dei tre verbi da parte di papa Francesco – aprire, muovere, uscire –  evidenzia che lo Spirito di Dio è Signore e dà la vita, come diciamo nella Professione di fede, e che la Terza Persona della Santissima Trinità  è la vita della Chiesa. «La Chiesa è fatta dallo Spirito Santo. Egli ne è il costituente», scriveva Congar, insieme al Cristo. 

Pertanto è per opera dello Spirito che il Padre conferisce vita alla Chiesa, permettendole di partecipare alla Vita trinitaria, solo chi si lascia inserire nella relazione d’amore tra Padre e Figlio, in questo Spirito che li unisce, può ricevere in dono anche gli occhi dell’amore con i quali è possibile riconoscere nel Gesù storico il Figlio eterno del Padre. Lo Spirito vivificatore muove inesauribilmente la Chiesa, la innamora di Cristo e dell’uomo e la rende agile, perché il suo passo non si arresti, la sua voce non venga meno, la sua audacia profetica non la abbandoni alla paura, ai calcoli umani e alle mentalità mondane che la renderebbero inadatta all’annuncio del Vangelo della gioia a partire dalla testimonianza di vita.

4 – La diaconia della Carità.

“E ricordate sempre che il primo annuncio si fa con la testimonianza della vita! A che serve fare lunghe preghiere e tanti bei canti … La carità concreta, il servizio nascosto è sempre la verifica del nostro annuncio: parole, gesti e cantici, senza la concretezza della carità, non vanno”

Il Papa ha fortemente a cuore che l’annuncio del Vangelo e la testimonianza della vita siano realtà intimamente connesse. Annuncio e testimonianza non possono per niente disgiungersi. L’annuncio ha un banco di prova universalmente riconosciuto: la carità senza finzioni. Corriamo un rischio nella nostra vita di fede, quello di rendere la Carità un sentimento, un’emozione e un’ideologia fuggendo dalla suo concretezza fatta di opere, di gesti e di parole. Il Santo Padre ci sprona da tempo ad esprimere la carità del cuore e della mente in azioni concrete che tocchino “la carne dei poveri” riconoscendo in loro il Signore che è venuto per servire e non per essere servito.

5 – La diaconia della Comunione.

“Il Successore di Pietro ha pure lui un carisma, che è quello della comunione, e soprattutto su questo vi può e deve confermare”.

Infine, a coronamento del suo discorso, papa Francesco ha inteso confermare nella comunione i componenti del RnS.

La comunione ecclesiale è, infatti, il fine di ogni carisma e insieme la sua cifra. Se un carisma non conduce alla comunione, non      è da ritenersi proveniente dallo Spirito, donato continuamente dal Padre e dal Figlio glorificato per la crescita del corpo nell’unità trinitaria. Il Papa insegna chiaramente che la comunione è un dono soprannaturale che accade in contesti naturali quali, appunto, le relazioni interpersonali con le quali il Signore intesse la sua Chiesa. 

Per tale motivo la comunione va custodita innanzitutto con i Vescovi, nelle cui Chiese particolari «i movimenti ecclesiali devono ricercare sempre la comunione effettiva». Concretamente significa che il Rinnovamento (cenacoli, gruppi e comunità) deve porsi «al servizio dell’intera comunità diocesana, dell’intera comunità parrocchiale, secondo le indicazioni pastorali del Vescovo», non pensandosi mai come una realtà fine a sé stessa o chiusa in sé stessa.

Siamo stati esortati dal Papa ad avere mente e cuore dilatati agli orizzonti più ampi della fraternità ecclesiale, estendendo la comunione anche alle «altre realtà ecclesiali, associazioni, movimenti, gruppi, a dare testimonianza di fraternità, di stima reciproca nella diversità, di collaborazione nell’impegno per iniziative comuni, al servizio del popolo di Dio e anche su questioni sociali in cui è in gioco la dignità delle persone».

Il discorso del Papa, cari fratelli e sorelle, preceduto da tanti gesti di attenzione nei nostri confronti, si configura come un incoraggiamento, un ringraziamento e una conferma sia nel carisma della preghiera e dell’evangelizzazione, sia nel carisma della comunione.

Il Movimento, confermato e incoraggiato dal successore di Pietro, ha solamente da fare la sua parte nel grande mosaico della Chiesa, servendo con gioia ed entusiasmo. 

Profezia e lievito di fraternità: il Rinnovamento nello Spirito Santo continua ad essere una diaconia preziosa per tutte le membra fragili e ferite del Corpo di Cristo, per le membra forti e robuste, per le membra in ricerca del volto del Signore. La sua azione missionaria non conosce preclusione di sorta, ma resta aperta al soffio universale dello Spirito del Signore.

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