Diario della 45 Conferenza Nazionale Animatori – Sabato 27 novembre 2021

Di Daniela Di Domenico

Nonostante la pioggia incessante di questa mattina, il Palaterme di Fiuggi (RM) si è riempito del popolo del Rinnovamento nello Spirito per la 45esima Conferenza nazionale degli animatori. Nella Sala sono stati accolti i 400 partecipanti, animatori e responsabili del RnS, in rappresentanza degli oltre diecimila collegati online da ben 137 diversi luoghi in Italia e all’Estero. “Vengono giorni, dice il Signore, quando io concluderò un’alleanza nuova” (cf Eb 8, 8). Questo il tema della 45ª Conferenza nazionale animatori a cui si è ispirato il segno di apertura dell’Incontro e, poco dopo, la relazione del card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita di L’Aquila.

Sulle note del canto “Alzati e risplendi” ha preso slancio la preghiera carismatica comunitaria, guidata dai membri del Comitato nazionale di servizio: un invito a spogliarsi della tristezza e a sperimentare la perfetta letizia, dopo questi mesi così difficili e dolorosi, per lasciare spazio alla speranza che non delude.

A rivolgere parole di benvenuto ai partecipanti, il presidente del Consiglio comunale di Fiuggi, il dott. Nicola della Morte, che ha ringraziato il RnS, a nome di tutta l’Amministrazione, per aver scelto la sua città come sede “naturale” per questa Conferenza. «Naturale – ha ribadito della Morte – facendo riferimento a quella stessa natura di cui lo stesso Papa Francesco continuamente ci ricorda l’importanza e il significato più profondo, e Fiuggi è proprio un’oasi felice immersa nella natura…». Tuttavia, ha continuato il Presidente del Consiglio comunale, come tutti anche l’Amministrazione comunale è stata colpita e piegata dall’ondata pandemica. «È importante, come state facendo anche voi con questa Conferenza in presenza, cominciare a riaffacciarci alla finestra della vita, a stare insieme… Dunque, nel rinnovarvi il mio augurio di buoni lavori… vi chiedo una preghiera proprio per noi che ci occupiamo della cosa pubblica affinché, con serenità d’animo possiamo gestire il tutto nell’interesse della salute dei cittadini e del benessere di tutti…».

 

137 LUOGHI, UN’UNICA MISSIONE

Prendendo poi la parola Salvatore Martinez, presidente RnS, ha simpaticamente riposto al dott. della Morte sottolineando il fatto che se a Fiuggi c’è una acqua buona, salutare, il popolo del Rinnovamento conosce “l’Acqua viva”, l’acqua della vita eterna.

Poi, sempre nel breve saluto inziale del presidente Martinez, una rapida carrellata sui numeri che raccontano questa Conferenza: 400 partecipanti in presenza a Fiuggi; 10 sedi diocesane e interdiocesane in collegamento digitale; 12 in Lombardia; 4 in Liguria; 1 in Trentino Alto Adige; 7 in Veneto; 4 in Friuli Venezia Giulia; 9 in Emilia Romagna; 7 in Toscana; 8 nelle Marche; 1 in Umbria; 7 nel Lazio; 4 in Abruzzo; 3 in Molise; ben 14 in Campania; 10 in Puglia; 4 in Basilicata; 10 in Calabria; 12 in Sicilia; 5 in Sardegna; 2 in Svizzera. Dunque, ben 133 diocesi suddivise in 137 luoghi, con 4 realtà straordinarie: Pantelleria, Parigi, Chisinau e Stoccarda, per un totale di ben 12.000 persone collegate. Il nostro Movimento ha voluto impegnarsi nel trovare una modalità tale da consentire a tutti di fruire di questo appuntamento di comunione e spiritualità, “nessuno escluso”, per ricordare una citazione di Papa Francesco. «Quattro le ragioni dell’originalità e della straordinarietà di questa Conferenza», ha detto Salvatore Martinez: in primis, si è trattato del primo vero evento in presenza e in forma comunitaria durante la pandemia, tema, quello della conversione comunitaria, più volte ribadito anche da Papa Francesco in occasione dell’ultima edizione delle Settimane sociali. In secondo luogo, «è la prima esperienza di sussidiarietà e di fraternità diffusa nel medesimo format e programma in contemporanea per realizzare quel principio di sinodalità che è già in atto nelle nostre chiese locali e che ci fa guardare al futuro del cammino della Chiesa universale».

Il terzo motivo è quello della grande gioia legata all’inaugurazione dell’Anno giubilare, i 50 anni del Rinnovamento in Italia. Ultima ragione, infine, è l’indulgenza plenaria concessa a ogni fedele, nell’arco dell’intero anno: un dono speciale alla Chiesa e al nostro Movimento. «Torniamo, allora, alle sorgenti per riscoprire la grazia dell’Effusione pentecostale dello Spirito».

Un’esortazione molto ben espressa anche nel segno di apertura di questa giornata durante il quale alcune danzatrici del Servizio della danza hanno condotto ai piedi dell’altare le Tavole dei 10 Comandamenti, segno dell’antica Alleanza, una fiamma ardente e un grande cuore di pietra che, sotto l’azione dello Spirito, si è trasformato in un cuore di carne.

A don Michele Leone, neo Consigliere spirituale nazionale, l’incarico di dare lettura del Decreto della Penitenzieria Apostolica a firma del card. Mauro Piacenza, Penitenziere maggiore, e di mons. Krzysztof Nykiel, Reggente, attraverso la quale papa Francesco ha concesso al Rinnovamento nello Spirito l’Indulgenza plenaria durante l’intero anno del Giubileo d’Oro della presenza del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia (clicca qui: https://rinnovamento.org/45-conferenza-nazionale-animatori/) 

 

RNS: DONO SPECIALE DELLO SPIRITO

Sempre nell’arco della mattinata, come ormai di consueto, è stato letto il Messaggio augurale del card. Gualtiero Bassetti (clicca qui per leggere il discorso): «Nella giornata di ieri – ha affermato il card. Bassetti nel suo Messaggio – avete vissuto la prima pagina mariana di questo Giubileo presso la Basilica papale di Santa Maria Maggiore… Faccio mie, in conclusione, reindirizzandovele, le parole di san Giovanni Paolo II dettate in occasione dell’Udienza straordinaria per il 30° del Rinnovamento… Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa di questo nostro tempo nato nella Chiesa e per la Chiesa…

Dopo l’Atto di affidamento alla Vergine dalle mani alzate, Martinez ha poi introdotto la relazione del card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita di L’Aquila che, con un “approccio e una lettura di carattere esistenziale”, ha approfondito alcune dimensioni dell’esperienza personale e comunitaria alla luce del tema dell’Alleanza. «L’alleanza sancita in Gesù – ha detto il card. Petrocchi – genera la Chiesa che ha adunato il popolo di Dio nell’unità del Padre, per mezzo del Figlio nello Spirito Santo». Da qui la conseguenza, nella nostra esperienza di fede, che non siamo noi, per primi, ad amare Dio ma è lui che si muove verso di noi e ci dona il suo amore. Ha poi declinato il tema dell’alleanza in tre dimensioni: l’alleanza della Parola, della Pasqua e della Pentecoste, tutte legate in una relazione di circolarità.

A seguire la relazione del card. Petrocchi, Marcella Reni ha introdotto alcune testimonianze dalle Diocesi: don Ciro Toscano, un imprenditore di Nola (NA) che prima di diventare sacerdote aveva una gioielleria, e che ha deciso poi di dedicarsi, con l’aiuto della comunità del RnS “Risplendi Gerusalemme” della sua parrocchia, ad “altri gioielli”: gli ultimi, i poveri, gli anziani, le famiglie. Alla testimonianza di don Ciro è seguita quella di Maria Pia, giovane coordinatrice del gruppo “Sacro Cuore” di Pisa, che ha raccontato come il suo gruppo ha vissuto gli incontri di preghiera durante il lockdown. Infine, la testimonianza di Antonella e Roberto di un gruppo del RnS di Palermo che hanno condiviso il loro percorso di vita, caratterizzato da grandissime difficoltà familiari, e il valore salvifico della Comunità del RnS di cui fanno parte.

 

MEMORIA E VOCAZIONE NEL RNS

“La vocazione carismatica, comunitaria, ecclesiale, missionaria del RnS, in accordo alle profezie e al Magistero pontificio”: questo il tema del simposio pomeridiano della prima giornata introdotto e guidato da Marcella Reni e Carmela Romano, rispettivamente membri del CNS per l’area sociale-missionaria e per l’area formativa.

Alla luce del tempo giubilare che ci accingiamo a vivere, Marcella Reni ha evidenziato l’importanza della memoria: «Celebrare un giubileo nella Chiesa vuol dire risvegliare la memoria; facendo memoria sappiamo chi siamo, sappiamo qual è la nostra missione e la nostra vocazione nella Chiesa e nel mondo». Con questa premessa ha preso il via la sua riflessione e alcuni interrogativi sulla “vocazione carismatica e missionaria”; spunti preziosi che hanno ispirato il momento di condivisione successivo. San Paolo VI affermava che noi carismatici abbiamo aiutato la Chiesa a riscoprire i carismi dormienti: «La nostra vocazione carismatica, dunque, va riscoperta con gioia perché il RnS è una delle grazie attraverso le quali lo Spirito Santo rinnova la Chiesa».

Carmela Romano ha invece approfondito l’aspetto comunitario ed ecclesiale della vocazione: «il Rinnovamento ci ha insegnato, in questi lunghi 50 anni, che o è comunitario o non è il Rinnovamento nello Spirito Santo! Il RnS è vita comunitaria». L’uomo è stato pensato e creato da Dio in una prospettiva comunitaria e nel Rinnovamento, sin dalle origini, siamo stati educati e formati in un’ottica comunitaria. Insieme siamo membra di un unico corpo e «ciascuno di noi è un carisma nella modalità e vivacità della sua esperienza singolare di essere un carisma».

 

LA LOGICA DELL’AMORE

Nel tardo pomeriggio la Celebrazione eucaristica presieduta da don Michele Leone, consigliere spiritale nazionale del RnS: la Parola proclamata (Gv 15, 5-17) è per lui occasione per affrontare e cercare di spiegare la grandezza del mistero dell’Amore di Dio. In questo passo biblico, che può considerarsi il discorso d’addio di Gesù, Egli attinge alla vita vera per spiegare e mostrarci il volto umano e misericordioso di Dio: «Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto…». La metafora dei tralci e della vite ci aiuta a comprendere questo passo straordinario; dobbiamo “rimanere” in Dio (un verbo che ricorre ben 11 volte in questi versetti), e don Michele ci dice che ciò è possibile solo attraverso l’osservanza dei Comandamenti. I tagli della potatura sono il segno del “passaggio” di Dio, necessari per rimanere in Dio e produrre molto frutto.

Con l’omelia di don Michele e con canti di giubilo si è conclusa la prima giornata della 45ª Conferenza nazionale animatori.

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